Se salta il Salone del Mobile di Milano 2021, esulta la Germania. E non solo. Fontana: «Non è importante solo per Milano, ma anche per la Lombardia e per l’Italia intera». Sala: «In questi momenti le comunità si stringono»

Dopo le burrascose dimissioni di giovedì scorso del presidente Claudio Luti, per una «diversità di visione globale del settore» e cioè dopo aver preso atto che alcune delle maggiori aziende erano intenzionate a rinunciare a partecipare alla prossima edizione del Salone del Mobile di Milano 2021 che dovrebbe tenersi all’inizio di settembre, oggi si dovrebbe tonare sulla questione a mente un po’ più fredda e con una serie di pressioni assolutamente comprensibili da parte del mondo politico e imprenditoriale. Il Cda di Federlegno Arredo Eventi si riunisce nuovamente, si spera, per sanare la spaccatura. Organizzare o far saltare la prossima fiera del design? Una scelta rischiosa aprire nei tempi incerti della pandemia, ma lo sarebbe anche in caso contrario (per il secondo anno consecutivo). Come riportato da Dario Di Vico ieri sul Corriere della Sera, la Germania con la città di Colonia ha lanciato la sua opa sull’industria del mobile e del design europeo e si è candidata per gennaio ‘22 a vetrina della ripartenza. L’iniziativa, sostiene Di Vico, suona come una sfida diretta anche a Milano. Qualora il Salone del Mobile dovesse saltare, si aprirebbe un vuoto che i tedeschi hanno tutta l’intenzione di riempire, «magari a colpi di sconti». Paradossale anche farsi scippare il Salone proprio nell’anno in cui gli industriali del settore hanno dimostrato grande capacità di innovazione. Le istituzioni, dal Mise al Comune di Milano e Regione Lombardia, hanno dichiarato la loro attenzione e preoccupazione. Il giorno successivo alle dimissioni del presidente Claudio Luti, il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha registrato un video messaggio nel quale ha detto: «Tutti noi abbiamo fatto i salti mortali in questa fase per cercare di porre rimedio alle urgenze che la pandemia ci ha portato ad affrontare». Il governatore Attilio Fontana ha promesso «tutta la nostra disponibilità confrontandoci e venendo incontro alle esigenze degli organizzatori». Guido Guidesi, assessore allo Sviluppo Economico della Lombardia, oggi ha dato per scontato che il Salone del mobile «quest’anno si faccia. Poi sediamoci intorno a un tavolo per discutere di come innovarlo per il futuro». Per la “superstar” del design italiano, Fabio Novembre «se saltasse il Salone del Mobile sarebbe un suicidio, una follia». Gli imprenditori contrari a partecipare al Salone lamentano i tempi troppo stretti per prepararsi all’evento e temono che i loro investimenti potrebbero non avere il ritorno degli anni precedenti, data l’assenza del turismo internazionale. Ma ci sono altre imprese e categorie, come i ristoratori, gli albergatori, i servizi, che hanno bisogno di lavorare. Per il Sindaco di Milano «in questi momenti le comunità si stringono, non esistono temi di debiti o crediti, esiste il tema della generosità».