I lavoratore dello sport e il discrimine della soglia dei 10mila euro percepiti

Oltre cinquanta articoli compongono il decreto legislativo 36/2021, rappresentando, per molti versi, il fulcro dell’intera operazione di riordino della normativa in materia di sport. Il titolo II, infatti, definisce il quadro complessivo in cui si possono muovere le associazioni e le società sportive dilettantistiche (Asd e Ssd) e quelle professionistiche. Fra le novità, il passaggio del registro delle associazioni sportive Asd e Ssd dal Coni al Dipartimento sport presso la presidenza del consiglio dei ministri e, soprattutto, la compatibilità con la qualifica di ente del terzo settore con la conseguenza che, ricorrendo i requisiti di legge, è possibile accedere a tutti i benefici di carattere fiscale e non. Il successivo titolo III riguarda le persone fisiche (atleti, allenatori, istruttori, direttori tecnici, direttori sportivi, preparatori atletici e direttori di gara) mentre il titolo IV disciplina la parte relativa alle discipline sportive che prevedono l’impiego di animali. Il titolo V è la parte più corposa del provvedimento ed è riferita al lavoro nello sport. Il lavoratore sportivo è inquadrabile in un rapporto di lavoro autonomo, subordinato o di collaborazione coordinata e continuativa. Premesso che questa parte del provvedimento andrà in vigore soltanto il 1° luglio del 2022, si tratta di un aspetto molto interessante che potrebbe avere effetti indiretti anche su altre tipologie di prestazione lavorativa. Il discrimine è fissato a 10mila euro. Soglia che riguarda anche l’atleta amatoriale che diventa professionista al superare sempre del medesimo tetto. Si ricorda che l’atleta amatoriale non percepisce una retribuzione fissa, ma soltanto delle indennità sotto forma di premi, compensi occasionali, rimborsi e altre voci similari. Sempre al 1° luglio 2022 è rimandata l’entrata in vigore della abolizione del vincolo del mandato. L’ultima parte del dlgs 36/2021 prima delle disposizioni finali attiene all’accesso delle persone con disabilità nei gruppi sportivi militari e dei corpi civili dello Stato.