C’è riuscita grazie al rover Perseverance

Perseverance, il rover della NASA – la National Aeronautics and Space Administration, l’agenzia spaziale statunitense – inviato su Marte, è riuscito ad estrarre dell’ossigeno dall’atmosfera del Pianeta rosso, composta al 96% da anidride carbonica. Non era mai accaduto prima. «Sebbene questa dimostrazione tecnologica sia appena iniziata, potrebbe aprire la via alla possibilità di trasformare la fantascienza in realtà», ha commentato la NASA. D’altronde, la perfetta riuscita dell’operazione Moxie – acronimo che sta per Mars Oxygen In-Situ Resource-Utilisation Experiment – avrà ripercussioni sulle prossime missioni spaziali, consentendo agli astronauti di «vivere di quello che offre il territorio», ha osservato la direttrice delle dimostrazioni tecnologiche dello Space Technology Mission Directorate della NASA, Trudy Kortes. Alcune cose andranno perfezionate, certo: attualmente Moxie riesce a produrre 10 grammi di ossigeno all’ora, la quantità che un uomo respira in dieci minuti. La NASA punta a produrne una quantità almeno nove volte maggiore entro due anni. Quello di Moxie è un altro successo per l’agenzia spaziale degli States, a pochi giorni dal volo di Ingenuity, un piccolo drone-elicottero, il primo realizzato su un altro pianeta, al quale ne è seguito un altro, nelle ultime ore. Durante il secondo volo, Ingenuity si è sollevato dal suolo per 50 secondi a un’altezza di 5 metri, 11 secondi e 2 metri in più rispetto al test del 19 aprile, muovendosi anche lateralmente.