A scatenarlo è una decisione presa in Cdm sulla scuola

Scontro tra Regioni e governo. Al centro del dibattito, le riaperture. «L’aver cambiato in Consiglio dei ministri un accordo siglato da noi con i Comuni e le Province sulla presenza di studenti a scuola è un precedente molto grave», ha commentato il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga. È stato «incrinato la reale collaborazione tra Stato e Regioni», ha proseguito, senza però chiudere la porta al governo: «Mi auguro di sentirlo presto, ci terrei a fargli sapere presente la posizione collaborativa delle Regioni e che, quando diciamo che qualcosa non va, lo facciamo per migliorare», ha detto oggi a SkyTg24, riferendosi al presidente del Consiglio, Mario Draghi, al quale ieri i governatori hanno inviato una lettera per chiedere alcune modifiche al decreto sulle riaperture. Alle Regioni, in particolare, non è piaciuta la decisione del governo di alzare la percentuale delle presenze in classe dei ragazzi delle superiori in zona gialla e arancione al 70% rispetto al 60% concordato in precedenza. «Non avevamo concordato il 60%, era stato definito in Conferenza questo margine 60-70% ma la direzione di marcia è sempre stata 100%», ha detto il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, difendendo a Radio 24 la decisione dell’esecutivo. «Il governo ha disatteso l’accordo raggiunto con gli enti locali, mettendo in difficoltà presidi, sindaci e studenti», ha accusato il leader della Lega, Matteo Salvini.