Sono tanti (e non in un solo partito e nelle Regioni) i “disturbatori” del Governo Draghi. Oggi scade l’ultimatum di Casaleggio: o i parlamentari pentastellati pagano quanto dovuto oppure il divorzio sarà doloroso. Nel frattempo Conte…

I titoli dei giornali di oggi, su carta e on line, sono quasi tutti «sull’attacco» della Lega, che non ha votato in Consiglio dei Ministri il decreto sulle nuove restrizioni, e delle Regioni, guidate dal leghista Massimiliano Fedriga. Che il Governo Draghi non fosse un’agevole avventura lo sapevano e lo sanno ancora bene tutti. Tutti i partiti della maggioranza e i giornalisti costretti, ma evidentemente recalcitranti, a raccontare in modo diverso la politica. Scaricare interamente sulla Lega la responsabilità di un’eventuale frattura o, peggio ancora, crisi di Governo, aderendo pedissequamente alle dichiarazioni Pd (e M5s), è un vecchio modo di raccontarla. Il segretario Dem Enrico Letta continua a proporre un «grande Patto per la ricostruzione del Paese» e alla Lega di decidere da che parte stare, come se essere nella stessa maggioranza non fosse già sufficiente. Matteo Salvini, leader della Lega, ha messo un punto sulle insinuazioni nel corso della segreteria politica di oggi: «Dobbiamo tenere duro. Siamo entrati in un governo strano ma abbiamo le spalle larghe. Pd e 5Stelle sperano che la Lega esca dal governo? Se lo scordino! Il nostro obiettivo è la libertà: senza supporto scientifico è folle pensare che dopo le 22 uno debba giustificare di essere per strada, nel Paese dove lavora e paga le tasse». D’altronde in tema di numeri e di voti, la Lega rappresenta sia molti territori – ma lo spostamento del coprifuoco alle 23 lo chiedono la maggior parte delle Regioni e dei Comuni, al di là del colore politico – sia molte categorie. Solo la Lega ha necessità di parlare al proprio elettorato e di fare attenzione ai sondaggi? Le alleanze «in questo strano Governo» sono scomode per tutti. Compresi Pd e M5s. Quest’ultimo si trova in una situazione molto traballante, che tuttavia non viene percepita né raccontata come un problema o un pericolo per l’esecutivo, nonostante di scandali intorno all’operato del precedente Commissario all’emergenza, Domenico Arcuri, ne escano in continuazione e sotto l’egida dell’ex presidente del Consiglio, Massimo D’Alema”. Non solo, nelle ultime ore sono emerse ulteriori frizioni dopo che il fondatore e garante del Movimento, Beppe Grillo, è sceso in campo per difendere suo figlio e i suoi amici da un’accusa di stupro, chiedendo, secondo Il Messaggero di fare altrettanto ai pentastellati nel Governo, ma oggi la sottosegretaria alla Giustizia, Anna Macina, ha insinuato in un’intervista al Corriere della Sera che Salvini possa avere visto il video di Ciro Grillo attraverso l’avvocato della vittima e senatrice leghista, Giulia Bongiorno. Dichiarazioni che hanno spinto la Lega a chiedere le dimissioni immediate di Macina. Infine, oggi scade l’ultimatum fissato da Casaleggio: o gran parte dei parlamentari pagano le somme dovute all’Associazione Rousseau oppure il divorzio sarà doloroso. Casaleggio potrebbe portare via software e database con centinaia di migliaia di iscritti del M5S. E intanto Conte passa ore al telefono con Bettini, Letta e D’Alema in vista di un nuovo partito.