Le audizioni alle Commissioni Bilancio. Per l’UPB permangono rischi al ribasso sulla crescita

Nuova tornata di audizioni al Parlamento dove oggi, di fronte alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato, sul Documento di Economia e Finanza, si sono espressi anche la Corte dei Conti e l’Ufficio Parlamentare di Bilancio. Secondo la prima «occorrerà seguire un cammino di finanza pubblica molto stretto», in quanto, «la crisi ha, infatti, evidenziato l’esigenza di aumentare strutturalmente alcune componenti della spesa sia corrente, sia in conto capitale». Se la sfida implicita nel DEF, precisa poi la Corte dei Conti, «è quella di finanziare tali incrementi attraverso una maggiore crescita, si dovrà tuttavia fare il possibile, non appena le condizioni lo consentiranno, per affiancare all’espansione della “spesa buona” anche il contenimento di quella cattiva». Parlando poi del Recovery Plan, l’istituzione ha ricordato come rappresenti certamente un’opportunità unica per effettuare investimenti che aumentino il potenziale di crescita del Paese; ma per raggiungere tale obiettivo sarà necessario non rinviare ancora una volta la stagione di riforme da tempo sollecitate da tutti gli osservatori internazionali». Per l’UPB il quadro programmatico delineato dal governo è realistico, ma resta soggetto a un’elevata incertezza legata all’andamento della pandemia e della campagna di vaccinazione. Per questo sulla crescita del PIL permangono rischi al ribasso con possibili ripercussioni sul già elevato debito pubblico. Nel triennio 2022- 2024, secondo l’UPB «la traiettoria del rapporto tra debito e Pil avrebbe un andamento superiore a quello dello scenario DEF, con una differenza che raggiunge quasi tre punti percentuali in più nel 2024 quando il rapporto tra debito e PIL risulterebbe del 155,5%».