Lo rivela un rapporto Censis-Federsicurezza, denunciando anche un aumento della violenza domestica

Nel 2020 ci sono stati meno reati – un calo che non ha riguardato la violenza domestica –, ma per il 66,6% degli italiani la paura di rimanere vittima di un reato non è diminuita. Lo rivela l’ultimo “Rapporto sulla filiera della sicurezza in Italia”, realizzato dal Censis e da Federsicurezza, presentato oggi, sottolineando che il 59,3% degli italiani ha paura di camminare per strada e prendere mezzi pubblici dopo le 20 o di frequentare luoghi affollati, una paura indicata dal 75,4% del campione. Secondo il rapporto, inoltre, ci sono oltre 6 milioni di italiani che «hanno paura di tutto» e che, in casa o fuori, «vivono costantemente in stato d’ansia». La maggior parte sono donne – sono circa 5 milioni, pari al 17,9% della popolazione femminile che vive in Italia – o molto giovani: 1,7 milioni, pari al 16,3% degli under 35. Durante il lockdown e nei mesi delle misure restrittive, gli italiani hanno dovuto trascorrere quanto più tempo possibile a casa. Se per alcuni ciò non ha rappresentato un problema, per molti altri invece lo è stato. Specialmente per quelle donne che vivono in contesti difficili, spesso violenti. Secondo il rapporto Censis-Federsicurezza, da marzo a ottobre del 2020, le richieste di aiuto al numero anti-violenza e stalking 1.522 sono state 23.071, il 71,9% in più rispetto alle 13.424 dello stesso periodo di un anno prima. Contemporaneamente, il resto dei reati è diminuito. Il calo ha riguardato gli omicidi (-16,4%), le rapine (-18,2%), i furti (-33%) e i furti in appartamento (-34,4%).