La formazione rimane un tassello fondamentale per l’occupabilità

La partita della riforma degli ammortizzatori sociali, rispetto alla quale è in programma un tavolo di confronto con Cgil, Cisl, Uil, Ugl e le altre parti sociali nel tardo pomeriggio di domani, si gioca molto sulle politiche attive e la formazione. Ne è consapevole anche il ministro del lavoro e delle politiche sociali, Andrea Orlando, che ha avviato, proprio in questi giorni, una serie di incontri bilaterali con le regioni che hanno, appunto, la titolarità sulla formazione. Una ripresa del confronto dopo la lunga pausa causata dal Covid-19. Già la ministra Nunzia Catalfo, infatti, aveva avviato una verifica con le stesse regioni e con le parti sociali nel febbraio dello scorso anno, un tavolo unico che, appena partito, si è subito arenato per effetto dell’emergenza. Nei mesi successivi, gli eventi di un certo rilievo sono stati sostanzialmente due: lo sblocco dell’annosa vicenda del catalogo delle competenze, uno strumento utile per valorizzare le risorse umane, e, sotto il profilo finanziario, l’istituzione del Fondo nuove competenze, con uno stanziamento di oltre 700 milioni di euro, ma anche una portata limitata soltanto al personale in servizio. Di certo, è necessario fare presto, visti gli effetti che la pandemia sta avendo sul mondo del lavoro, con una crescita esponenziale della disoccupazione e della area della inattività, vera cartina di tornasole della gravità della situazione.