È il primo decollo e atterraggio su un altro pianeta controllato a distanza dalla Terra

«Prende il volo un sogno». Così la Nasa – la National Aeronautics and Space Administration, l’agenzia spaziale statunitense – ha celebrato su Twitter il volo di Ingenuity, il drone-elicottero trasportato su Marte con il rover Perseverance, il primo condotto dall’uomo su un altro pianeta. Il volo non è durato moltissimo: il drone si è sollevato dal suolo per poi tornarci dopo 40 secondi circa e dopo aver raggiunto circa tre metri di altezza. Tutto come da programma. «Nei prossimi giorni sono previsti altri voli», ha annunciato la Nasa, sottolineando che «in futuro i mezzi di esplorazione robotici voltanti potrebbero unirsi a nuovi rover e persino agli astronauti nelle loro esplorazioni». Decisamente leggero – il drone pesa 1,8 chili –, Ingenuity si è sollevato in volo dal cratere di Jezero, nonostante una pressione atmosferica pari all’1% di quella terrestre, una condizione che ha reso necessaria l’installazione di pale molto più grandi e una velocità maggiore rispetto ai droni-elicotteri usati sulla Terra. Dobbiamo poi tener conto di un altro aspetto che contribuisce a comprendere la difficoltà dell’operazione: i tecnici della Nasa hanno dettato ai comandi al drone, inviando un segnale radio. Dall’invio all’arrivo su Marte trascorrono tra i 5 e i 20 minuti, a seconda dell’orbita. Nel frattempo, il drone si è mosso in completa autonomia.