Privati ok
L’esonero contributivo previsto dalla legge di bilancio 2021 è riconosciuto a tutti i datori di lavoro privati, anche a prescindere dalla circostanza che assumano o meno la natura di imprenditore. Ciò significa che anche i datori di lavoro del terzo settore possono fruire dell’incentivo. Possono accedere al beneficio di legge pure i datori di lavoro del settore agricolo. Se questa è la regola generale, è evidente che la pubblica amministrazione non può fruire di questo incentivo alle assunzioni. Per pubblica amministrazione si deve prendere a riferimento la nozione e la conseguente elencazione che troviamo all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.

Pa e banche ko
Oltre alla pubblica amministrazione, l’incentivo di carattere contributivo per le assunzioni di personale giovane con contratto a tempo indeterminato non può essere riconosciuto nei riguardi delle imprese del settore finanziario; una esclusione, questa, che deriva direttamente dalle disposizioni emanate a Bruxelles. Le imprese del settore finanziario, nonostante siano comunque interessate da un processo di ricambio intergenerazionale, non rientrano nell’ambito di applicazione della comunicazione C(2020) 1863 final del 19 marzo 2020 e, quindi, un eventuale incentivo potrebbe essere visto come aiuto di Stato. Resta in piedi l’ipotesi di un successivo via libera della Commissione europea.