Fissato anche il premio di risultato per il 2021 che interessa 80mila addetti

Si tratta di una delle operazioni più corpose, almeno nei tempi recenti. Nella notte, Intesa Sanpaolo ha raggiunto un accordo con i sindacati per l’integrazione del personale già dipendente di Ubi Banca. Una operazione che coinvolge ben 15mila addetti su tutto il territorio nazionale. Per effetto dell’accordo sottoscritto la notta scorse, sono stati ridefiniti i trattamenti economici e normativi che si applicano ad una platea di 80mila addetti. L’accordo collettivo, fanno sapere dal sindacato di categoria, non chiude interamente la partita, in quanto nei prossimi mesi proseguirà il tavolo di confronto su previdenza e assistenza, sempre con specifico riferimento ai dipendenti ex Ubi Banca. Contemporaneamente, ma per tutti gli 80mila dipendenti, proseguirà il confronto per il rinnovo del contratto integrativo aziendale, l cui scadenza è fissata al 31 dicembre prossimo. Il tavolo di ieri notte è servito anche per fissare in 110 milioni di euro il premio di risultato relativo all’anno in corso e, soprattutto, per fare un passo avanti sul versante del contrasto alle pressioni commerciali, un tema quanto mai scottante che, in passato, ha prodotto indirettamente fenomeni come quello della Banca Etruria, con la vendita di strumenti finanziari rischiosi anche a chi non era pronto a gestirli. Le parti hanno deciso di istituire una commissione ad hoc per contrastare tali fenomeni.