Il ministro Brunetta rilancia su formazione e assunzioni e frena sul lavoro agile

Il nuovo ministro della funzione pubblica, Renato Brunetta, non appare pienamente convinto dell’utilizzo che si è finora fatto dello smart working. Il concetto dell’esponente forzista è chiaro: il lavoro agile serve alla pubblica amministrazione, soltanto laddove questo strumento possa essere utile per aumentare la produttività e migliorare i servizi erogati al cittadino. Quindi, superata questa fase emergenziale, anche lo smart working andrà regolamentato in qualche modo per evitare ricadute negative sui cittadini, come peraltro sta già accadendo soprattutto a livello di enti locali. Serve Brunetta ha anche affrontato il tema della riqualificazione del personale e dell’inserimento di nuove professionalità. Per Brunetta serve un investimento importante, che potrebbe arrivare con le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza, per valorizzare il capitale umano, una cosa che dovrebbe accomunare pubblica amministrazione e settore privato.