Dovrebbero contribuire ad un’accelerazione della campagna vaccinale

Sono state consegnate all’Italia le prime dosi del vaccino di Johnson&Johnson contro il coronavirus, il quarto approvato dall’EMA, l’Agenzia europea per i medicinali, dopo Pfizer-BioNTech, Moderna e AstraZeneca. Nel pomeriggio, sono arrivate nell’hub nazionale di Pratica di Mare, poche ore dopo la decisione della Food and Drug Administration e dal Center for Disease Control di sospendere la somministrazione del vaccino J&J negli Usa (si veda la pagina di Esteri). Si tratta complessivamente di 184mila dosi – l’Unione europea ne ha acquistate 200 milioni e all’Italia ne spetta una quota proporzionale alla popolazione residente –, che si aggiungono alle 175mila circa dosi di vaccino AstraZeneca consegnate ieri sera. Secondo il commissario straordinario all’emergenza Covid-19, Francesco Paolo Figliuolo, il vaccino Johnson&Johnson contribuirà ad un’accelerazione delle somministrazioni, fino a permettere al nostro Paese di raggiungere il target giornaliero fissato a 500mila dosi. Al momento, quello di Johnson&Johnson è l’unico vaccino mono-dose disponibile, che può essere conservato in frigorifero e somministrato a tutte le persone con più di 18 anni. Caratteristiche che lo rendono particolarmente versatile. Secondo i test clinici, che hanno coinvolto circa 44mila pazienti, il vaccino J&J è efficace al 66%, ma può prevenire forme gravi di Covid fino al 77% dopo due settimane la somministrazione, una percentuale che sale all’85% dopo 28 giorni.