di Francesco Paolo Capone
Segretario Generale UGL

Ne ha parlato oggi il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, in un’intervista rilasciata al quotidiano La Stampa: l’obiettivo è quello di realizzare un cronoprogramma che permetta, dati sui contagi permettendo e con la premessa di un piano vaccinale rapido ed efficiente, di pianificare le riaperture delle attività economiche per arrivare a una nuova normalità in un’Italia ormai stremata dalla crisi economica generata dal Covid e dalle disposizioni anti contagio. Lo diciamo anche noi dell’Ugl e da tempo: non sono solo le chiusure tout court ad aver affossato l’economia e ridotto drasticamente l’occupazione nel Paese, nonostante il blocco dei licenziamenti, ma anche l’incertezza sul futuro ha contribuito in modo determinante a generare una situazione di profonda difficoltà. Per molte imprese, poi, avere le idee chiare in anticipo sulle date delle probabili riaperture non è solo di “conforto” per conservare fiducia nel futuro, ma è anche e soprattutto una necessità al fine di riavviare per tempo le attività, richiedendo le forniture, pianificando gli investimenti, programmando le assunzioni, per rimettersi subito al lavoro non appena consentito. Sappiamo bene che ogni decisione sulle riaperture dovrà dipendere dalla situazione sanitaria, a sua volta fortemente condizionata dall’approvvigionamento dei vaccini e dall’impostazione di una campagna di immunizzazione da focalizzare sui più anziani, fragili e maggiormente soggetti a complicazioni, ospedalizzazione e anche esiti fatali causati dal Covid. Oggi il ministro ha dato comunque una speranza concreta. “Tutta Italia riaprirà entro il 2 giugno”, così Garavaglia, che vorrebbe far coincidere la data della ritrovata libertà sociale ed economica con quella della Festa della Repubblica. Un giorno che al momento sembra lontanissimo, ma che in realtà sarebbe solo l’ultimo step di un percorso di riaperture parziali progressive che dovrebbero essere avviate già dal prossimo 20 aprile con le prime riprese, per poi arrivare, gradualmente e tenendo conto della situazione pandemica, ad un sostanziale ritorno alla completa normalità entro la data della festa. Ci auguriamo vivamente che l’impegno del ministro sia condiviso da tutto il Governo, dal premier Draghi fino al più “chiusurista” dei membri dell’Esecutivo, ovvero il titolare della Salute, Roberto Speranza. Il Paese reale, la base, la cittadinanza che dir si voglia, che nel corso della nostra iniziativa itinerante “Il lavoro cambia anche noi” stiamo ascoltando, percorrendo da Sud a Nord tutto il territorio nazionale a bordo del nostro autobus Ugl, ci sta confermando – sia pur tenendo conto delle diverse situazioni territoriali, settoriali, di categoria professionale – un sentimento comune di estremo scoraggiamento e la necessità di un ritorno, il più rapido possibile, alla normalità.