Il premier Draghi esclude una proroga del blocco oltre il 30 giugno e il 31 ottobre

Nel corso della sua lunga conferenza stampa, il presidente del consiglio dei ministri, Mario Draghi, è apparso abbastanza netto sul punto della proroga del blocco dei licenziamenti individuali e collettivi anche per quelle imprese che non potranno più godere degli ammortizzatori sociali con causale Covid-19. La questione, nella mattinata, era stata ancora una volta sollevata dal segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, nello stesso momento in cui, invece, il segretario generale della Ugl, Paolo Capone, insisteva su vere politiche attive, le uniche in grado di assicurare una occupazione stabile nel tempo. Il decreto Sostegni, al momento, ha fissato per il termine del blocco dei licenziamenti una doppia data: quella del 30 giugno per le imprese più grandi che, a decorrere dal 1° luglio, non potranno accedere agli ammortizzatori con causale Covid-19, ma potranno sempre attingere agli ammortizzatori ordinari, con il versamento del relativo contributo, e quella del 31 ottobre per tutte le altre imprese, che, viceversa, avranno a disposizione ancora un pacchetto di settimane di ammortizzatori sociali in deroga o che accedono all’assegno dei fondi di solidarietà bilaterali. Del resto, è opportuno osservare una cosa. Il licenziamento di un dipendente, di per sé, ha comunque un costo importante, sia in termini contributivi che di erogazione del trattamento di fine rapporto.