Finiti gli incentivi per le nuove auto ibride e a gasolio. L’allarme dal settore. Centro studi promotor: «È assolutamente necessario che il Governo affronti subito anche questa emergenza» rifinanziando lo stanziamento per gli incentivi all’acquisto di vetture con emissioni di CO2 comprese tra 61 e 135 gr/km

Non è una sorpresa, anzi era prevedibile: nel pomeriggio dell’8 aprile, cioè ieri, sono già finiti gli incentivi per le auto nuove ibride, a benzina e a gasolio. Si tratta di 250 milioni stanziati con la legge di bilancio 2021 e destinati all’acquisto, con rottamazione, di vetture con emissioni di anidride carbonica comprese tra 61 e 135 g/km, andati esauriti in appena 14 settimane. Oggi il Centro studi promotor, attraverso il presidente Gian Primo Quagliano, in una nota ha lanciato l’allarme: «Si è esaurito lo stanziamento previsto dalla Legge di Bilancio per incentivi all’acquisto di autovetture con emissioni di CO2 comprese tra 61 e 135 gr/km. Stanziamento destinato a sostenere il mercato delle autovetture nel primo semestre 2021 che si è rivelato subito assolutamente decisivo per evitare il crollo delle immatricolazioni, ma comunque insufficiente per l’intero primo semestre». Secondo le previsioni dello stesso Centro studi, «con l’utilizzazione degli incentivi prenotati fino a ieri sera le vendite di auto potranno rimanere, in aprile e per una parte di maggio, sui livelli dei primi mesi del 2021, che sono comunque significativamente più bassi rispetto a quelli dell’ultimo anno esente dalla pandemia, cioè del 2019». Ma per il periodo successivo, dato il persistente freno costituito dall’emergenza coronavirus e dalle indispensabili misure per contenerlo, si prevede «una drastica caduta delle vendite con effetti fortemente negativi sul quadro economico generale del 2021». Ecco perché per il presidente del Centro Studi Promotor, è «assolutamente necessario che il Governo affronti subito anche l’emergenza auto rifinanziando lo stanziamento per gli incentivi all’acquisto di vetture con emissioni di CO2 comprese tra 61 e 135 gr/km ed è altresì necessario che venga previsto anche un adeguato stanziamento per il secondo semestre 2021». In un discorso più generale, che riguardava il golden power e quindi la necessità per lo Stato italiano di proteggere i suoi asset strategici, ieri il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, nel corso di un’audizione aveva dichiarato che «per preservare e rilanciare il settore manifatturiero e riportare il Pil al 20% stiamo pensando di estendere l’ambito di applicazione del golden power anche a filiere che ne sono attualmente escluse come il settore automotive e siderurgia, particolarmente bisognosi di sostegno per il loro carattere strategico e per la loro esposizione alla concorrenza straniera. Non si può ignorare la tendenza per cui gli Stati Uniti guardano sempre più all’area del pacifico che al dialogo transatlantico».