Alitalia: dall’Ue due pesi e due misure sugli aiuti di Stato. Giovannini: «Trattative in corso». Bruxelles dà il via libera agli aiuti di Stato per Air France. Ma la nostra compagnia è ancora in attesa. Nel frattempo i sindacati uniti dicono: «Basta diktat»

Grande è l’imbarazzo a palazzo Chigi e dintorni per la scelta della Commissione UE di dare il via libera a 4 miliardi di aiuti di stato in favore di Air France. Tutto questo mentre l’esecutivo Draghi è in attesa di ricevere un via libera dalla stessa Commissione sul piano di rilancio Alitalia. Senza dimenticare che il piano presentato dal governo Draghi, rivisto rispetto al precedente per tenere conto dei divieti di Bruxelles, è tutt’altro che foriero di regali: la nuova Alitalia, ITA, è stata ridisegnata come una mini-compagnia con soli 45 aerei, anziché i 54 previsti precedentemente. Più drastico il taglio sul lavoro, si ipotizzano 4 mila lavoratori in meno, rispetto ai 5.200 del precedente piano, quando ad oggi i dipendenti totali sono circa 11mila, dei quali oltre 6.800 in cassa integrazione da marzo 2020. Le attività di handling aeroportuale e manutenzione potrebbero andare a gara, restando inizialmente in Alitalia commissariata e poi lavorando per Ita con contratti di servizio. Proprio stamattina i segretari nazionali di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo – uniti a chiedere una revisione del piano di rilancio – sono stati ricevuti da Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera, insieme ai capigruppo in Commissione Trasporti, Davide Gariglio, Commissione Lavoro, Antonio Viscomi, Commissione Attività produttive, Gianluca Benamati, e dall’on. (Pd) nonché ex ministro dei Trasporti Paola De Micheli. «Disparità di trattamento tra le compagnie da parte della Commissione europea non sono accettabili. Chiediamo al governo un deciso impegno per assicurare la partenza della nuova società nei tempi previsti». Dichiarazione preceduta da una puntualizzazione del ministro delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, a Radio24: «Le trattative sono in corso, in queste ore ci sono ulteriori interlocuzioni, poi valuteremo la condizione migliore per assicurare la partenza di un vettore solido, con prospettive economiche buone, che sia in grado, successivamente, di fare alleanze». Sottolineando poi che «il ministro Orlando sta lavorando anche per immaginare delle iniziative per ridurre al minimo l’impatto sui lavoratori». Sta di fatto che Bruxelles ha dimostrato di avere due pesi e due misure sia in termini di fondi pubblici concessi ai tedeschi di Lufthansa e ai francesi di Air France-Klm e sia di tagli agli slot, più pesanti per Alitalia.