Accordo al ministero con Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Cisal per 500 nuovi ingressi

Il segnale è importante, tanto che potrebbe tracciare il percorso per altre iniziative simili. Nella giornata di ieri, al ministero del lavoro e delle politiche sociali, è stato sottoscritto il primo contratto di espansione nella versione 2021, come modificato dalla legge di bilancio per l’anno in corso. Come si ricorderà, il contratto di espansione è stato introdotto nel corso del 2019 su iniziativa dell’allora sottosegretario al lavoro, Claudio Durigon. Nella versione sperimentale, il contratto di espansione guardava alle imprese con oltre mille dipendenti. Successivamente, un emendamento del leghista Massimo Garavaglia, attuale ministro del turismo, ha esteso la platea delle imprese nelle quali è possibile adottare il contratto di espansione. La firma di ieri al ministero del lavoro riguarda una delle poco multinazionali battenti bandiera italiana, l’Eni. Per effetto dell’accordo sottoscritto con le federazioni di categoria di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Cisal, si punta ad un importassimo ricambio generazionale. A fronte di un esodo incentivato che interesserà una platea di 900 lavoratori, entreranno ben 500 nuovi assunti, con professionalità in linea con le mutate esigenze del mondo produttivo. La soddisfazione del sindacato è data dal fatto che l’Eni abbia voluto mettere in campo uno sforzo ulteriore rispetto a quello richiesto dalla legge, assicurando 200 assunzioni in più invece delle 300 previste.