Centinaia di migliaia di giovani e non solo sono in attesa del via libera

Potrebbe essere questione ormai di giorni e la macchina dei concorsi pubblici potrebbe rimettersi, finalmente, in moto. Il ministro per la funzione pubblica, Renato Brunetta, ha infatti avuto un sostanziale via libera alla ripresa delle attività concorsuali, dopo il lungo stop iniziato con il decreto del presidente del consiglio dei ministri dello scorso 24 ottobre e proseguito con le note esplicative di febbraio che, di fatto, hanno reso impossibile qualsiasi attività in presenza, viste le stringenti misure di contenimento. La nota di febbraio, infatti, non solo chiedeva ai partecipanti di dotarsi di una attestazione negativa, ma imponeva agli organizzatori di prevedere due sole sessioni d’esame al giorno per un massimo di trenta partecipanti. Il nuovo protocollo dovrebbe permettere di superare questo impasse, anche attraverso un maggiore ricorso alla tecnologia. Si tratta di una questione di vitale importanza, oltre che un formidabile segnale di ritorno alla normalità. Soltanto considerando i concorsi principali, sarebbero circa 125mila i posti che dovrebbero andare a concorso, compresi quelli della scuola riservati alla stabilizzazione del personale precario. Interessati dalle procedure concorsuali pure diversi enti locali che hanno la necessità di sostituire il personale che mano a mano sta andando in pensione, rinforzando, allo stesso tempo, le professionalità in campo.