Mercoledì audizione di Cgil, Cisl, Uil e Ugl presso la commissione lavoro
Che la pandemia stia colpendo il mondo del lavoro e milioni di lavoratori e lavoratrici, è indubbio, in quanto sono i numeri stessi a dimostrarlo; è, però, altrettanto evidente che l’intensità dell’urto varia da settore a settore e che, seconda cosa, anche chi non perde l’occupazione si trova a dover fare i conti con una situazione in progressiva e costante mutazione. Tutti i rapporti statistici confermano, infatti, una riduzione netta dei posti di lavoro a scapito, principalmente, di donne e giovani. Il taglio maggiore riguarda i contratti a tempo determinato; quelli in scadenza, nonostante la possibilità offerta dalla legge, non sono stati rinnovati, mentre quelli che sarebbero serviti per assicurare la stagionalità dei servizi non sono stati attivati. Emerge, però, pure un altro aspetto finora sottovalutato: quello dell’aumentato ricorso al part time, che oggi interessa il 30% del lavoro dipendente, quasi sempre involontariamente. Il tempo parziale ha effetti diretti sugli stipendi (si stima una riduzione di circa un terzo) e sui contributi che vanno a formare il monte contributivo per la pensione futura. Quindi, milioni di lavoratori e lavoratrici si ritrovano più poveri oggi e lo saranno pure un domani, quando andranno in pensione. Il prossimo mercoledì, proprio su questi aspetti, è prevista una audizione di Cgil, Cisl, Uil e Ugl da parte della commissione lavoro della Camera dei deputati.