Buone notizie anche da Israele: calano ancora i casi

Anche se la stima può dipendere dal ritardo statistico sui dati del weekend, resta il fatto che quella che arriva da Londra è comunque un’ottima notizia: nella giornata di ieri, nella capitale britannica, non si rilevano decessi dovuti al coronavirus (non accadeva da sei mesi). È un’ottima notizia perché in ogni caso conferma la tendenza relativa delle vittime al ribasso, che si sta osservando negli ultimi giorni nel Regno Unito. Non a caso i medici londinesi parlano di risultato «fantastico», notando la parallela riduzione dei ricoveri, con non più di una media di «uno o due morti ogni due giorni» nelle terapie intensive. Si cominciano a vedere, con ogni probabilità, gli effetti delle vaccinazioni (con l’effetto combinato di un lockdown molto duro nelle scorse settimane, soltanto da oggi il Regno Unito torna ad allentare le misure con la cosiddetta “regola del sei”, che allarga la possibilità dei contatti sociali fino a sei persone di due nuclei familiari diversi), mentre anche le notizie che giungono da Israele sono buone. Continua a diminuire, anche qui, il numero dei casi di Covid: nelle ultime 24 ore sono stati 128, i più bassi da nove mesi e il tasso di positività è all’1,2%. Intanto il rapporto degli esperti dell’Organizzazione mondiale della Sanità, dopo la loro missione in Cina, di cui l’Afp ha preso visione, afferma che la trasmissione del virus del Covid-19 all’uomo da un animale intermediario è un’ipotesi da «probabile a molto probabile». Tutte le ipotesi sull’origine del virus necessitano ad ogni modo di ulteriori studi, ha precisato durante una conferenza stampa il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus.