Dopo i ritardi dei mesi scorsi, si prova ad alleggerire il rapporto Inps-imprese

L’articolo 8 del decreto-legge Sostegni definisce anche la procedura per accedere agli ammortizzatori sociali e i meccanismi per il calcolo delle anticipazioni. La domanda, a pena di decadenza, deve essere presentata entro la fine del mese successivo a quello in cui ha avuto inizio il periodo di sospensione o riduzione. In caso di pagamento diretto da parte dell’Inps, il datore di lavoro è tenuto a inviare i dati necessari entro la fine del mese successivo a quello in cui è collocato il periodo di integrazione o entro il termine di trenta giorni dall’adozione del provvedimento di concessione; trascorsi i tempi, il pagamento della prestazione e degli oneri sono a carico del datore di lavoro. L’ammontare dell’anticipazione concessa dall’Inps è calcolato nella misura del 40% delle ore autorizzate nell’intero periodo; a seguito della comunicazione, l’Inps provvede al pagamento del trattamento residuo o al recupero nei confronti del datore. Una novità che era rimasta in forse fino all’ultimo, ma che era stata annunciata a Cgil, Cisl, Uil, Ugl e alle altre forze sociali dal ministro del lavoro e delle politiche sociali, Andrea Orlando, riguarda i flussi Inps-imprese. Le comunicazioni da parte delle aziende sono effettuate con il flusso telematico denominato UniEmens-Cig, alleggerendo in questo modo la parte meramente formale della procedura. I trattamenti di integrazione salariale possono essere concessi sia con pagamento diretto che con rimborso, come previsto dall’art. 7 del decreto legislativo 148/2015.