«L’incertezza mina la ripresa a breve termine dell’Eurozona». Le stime della Bce. L’economia tornerà a crescere già nel 2021

Le prospettive economiche dell’Eurozona «a breve termine» continuano ad essere caratterizzate «dall’incertezza». A sottolinearlo la Bce, la Banca centrale europea, nel suo ultimo bollettino mensile. Diversi fattori – dalla rapidità delle campagne vaccinali nazionali, all’andamento della pandemia, passando per le misure restrittive introdotte dai Paesi membri per contenere la diffusione del virus – influenzano la ripresa economica che, comunque, dovrebbe iniziare già nel corso di quest’anno. Il «recupero dell’attività economica» sarà «solido», stima la Bce, aggiungendo che «nel complesso i rischi per le prospettive di crescita dell’area dell’euro nel medio termine risultano più equilibrati, benché nel breve periodo permangano rischi al ribasso». Le favorevoli condizioni di finanziamento, l’orientamento espansivo delle politiche di bilancio e una ripresa della domanda, incentivata dal «graduale venire meno delle misure di contenimento», che non possono essere ancora revocate perché «il grado di immunizzazione è ancora troppo basso», spingeranno la ripresa economica dell’Eurozona nel medio periodo. Per sostenere l’economia, secondo la Bce, resta «essenziale preservare condizioni di finanziamento favorevoli nel periodo della pandemia». Nel 2021, secondo la Banca centrale europea, il Prodotto interno lordo dell’Eurozona dovrebbe aumentare in termini reali del 4% su base annua. Una crescita analoga è prevista per l’anno prossimo – nel 2022 il Pil dovrebbe crescere del 4,1% – mentre sarà più contenuta nel 2023 (+2,1%).