I dati Istat. In calo, invece, rispetto a gennaio 2020

A gennaio 2021, il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, dovrebbe aumentare del 2,5% rispetto al mese precedente. A stimarlo è l’Istat, sottolineando che la crescita risulta più ampia sul mercato estero (+5% contro il +1,2% registrata sul mercato interno). Gli aumenti su base mensile hanno riguardato tutti i raggruppamenti di industrie: energia (+7,8%), beni intermedi (+3,2%), beni strumentali (+1,9%) e i beni di consumo (+1,4%). Corretto per gli effetti di calendario – Istat ricorda che i giorni lavorativi sono stati 19 contro i 21 di gennaio 2020 –, il fatturato totale è diminuito in termini tendenziali dell’1,6% (-1,3% sul mercato interno e -2,2% su quello estero). Nell’analisi, l’Istat scende nel dettaglio, sottolineando che, «con riferimento alla manifattura», un paio di settori «registrano gli incrementi tendenziali più elevati». Si tratta delle apparecchiature elettriche e dei macchinari e delle attrezzature, in aumento rispettivamente del 15,4 e del 9,8%. «Mentre l’industria tessile e dell’abbigliamento e le raffinerie segnano le performance peggiori: i due settori registrano rispettivamente un calo del 18,6% e del 29,0% su base annua. «A gennaio, nel confronto tra gli ultimi tre mesi e il trimestre immediatamente precedente, il fatturato destagionalizzato
dell’industria rimane stabile, risentendo di una flessione della componente interna e di una crescita di quella estera». Nel riferire le stime, l’Istat conclude ricordando «come già in precedenza annunciato, a partire dal comunicato stampa corrente è interrotta la rilevazione e la diffusione degli indici dei nuovi ordinativi».