Piano vaccinazioni: Protezione civile e Difesa in aiuto delle Regioni. Un milione di dosi in arrivo

Di tempo nella campagna vaccinale ne è stato perso parecchio. Nel corso di un vertice al quale hanno preso parte, oltre al presidente del Consiglio, il generale Figliuolo e il capo della Protezione civile, il premier Mario Draghi ha deciso che le priorità sono recuperare il tempo perduto e aumentare le consegne. Nelle prossime ore circa un milione di dosi del vaccino Pfizer verranno distribuite alle Regioni. Nonostante le polemiche che ha suscitato il richiamo nei confronti dei Governatori a fare presto da parte di Draghi, non si tratta di un commissariamento ma di un coordinamento. L’invio di nuove dosi interesserà 214 strutture sanitarie e, qualora dovesse esserci carenza di vaccinatori o qualsiasi altra esigenza, la Protezione civile e le strutture della Difesa si metteranno a disposizione dei presidenti di Regione, ai quali è stato anche suggerito di avvalersi di Poste per la piattaforma delle prenotazioni. L’obiettivo più ambizioso di Mario Draghi è quello di uniformare la gestione della campagna vaccinale sia a livello nazionale sia a livello europeo, attraverso un coordinamento, in vista del prossimo Consiglio Ue. Dal quale, poi, arriveranno ulteriori chiarimenti sul vaccino russo. Italia, Spagna, Francia e Germania sono intenzionate a chiedere alla Commissione Ue una più efficace strategia verso le aziende farmaceutiche affinché rispettino i contratti sottoscritti. Ma si punta molto anche alla produzione di vaccini in autonomia, perché, è questa la previsione che sta circolando in questi giorni, la tensione con AstraZeneca invece di diminuire, potrebbe aumentare. Tornando ai problemi nazionali, Draghi ha incontrato anche la ministra per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini, con la quale è stato fatto il punto preliminare sulle soluzioni che «concorreranno a rafforzare la collaborazione e il coordinamento con le Regioni impegnate a dare tempestiva attuazione al nuovo Piano vaccinale». Si attende sempre per oggi anche un incontro tra presidenti di Regione e governo. «Per fare 500 mila vaccini anti Covid al giorno bisogna avere 500 mila dosi al giorno, cosa da cui siamo lontani, la prima di cui dovrebbe occuparsi il governo», ha detto il presidente della Liguria, Giovanni Toti, secondo il quale c’è più bisogno «di una programmazione seria e rispettata dei vaccini che di task force». L’obiettivo delle prossime ore è mettere a punto un meccanismo automatico e tale da permettere alle Regioni in ritardo di ricevere il sostegno dello Stato. In queste ore da Palazzo Chigi si sta cercando di creare una rete di solidarietà e di raccordo tra le principali istituzioni nazionali e locali, compresi persino i partiti. Nelle situazioni di emergenza, lo Stato si riprende la sua centralità.

L’obiettivo più ambizioso di Mario Draghi è quello di uniformare la gestione della campagna vaccinale sia a livello nazionale sia a livello europeo