A causa dello smartworking +210% per i cyber-attacchi su reti domestiche

Nel 2020 in Italia sono stati intercettati ben 22.640.386 di malware, cinque milioni in più rispetto al 2019, un triste risultato che fa ottenere all’Italia la posizione numero sette a livello mondiale. È quanto emerge dalle ultime rilevazioni di Trend Micro. Per quanto riguarda i ransomware, il nostro Paese è invece il secondo in Europa, preceduto dalla Germania, e l’undicesimo Paese maggiormente attaccato da questa minaccia a livello mondiale (ai primi tre posti Turchia, Cina e India). Il numero di app maligne scaricate nel 2019 si è invece attestato a quota 170.418, anche in questo caso un numero che pone il nostro Paese all’undicesimo posto nella classifica mondiale. Ben oltre i 300 milioni, invece le minacce arrivate via, mentre le visite ai siti maligni sono state poco più di undici milioni e mezzo. Per quanto riguarda l’andamento globale, l’indagine di Trend Micro mostra come nel 2020 si siano verificate circa 119mila minacce al minuto, registrando un aumento del 20% rispetto all’anno precedente. A influenzare questa crescita, spiega il report, anche l’aumento del lavoro da remoto (lo smartworking) che ha portato i malintenzionati del web a concentrarsi maggiormente sulle reti domestiche rispetto al passato. Basti pensare che gli attacchi alle reti domestiche sono lievitati del 210% raggiungendo i 2,9 miliardi. Una dette tecniche più comuni continua ad essere il phishing, con oltre nove minacce su dieci arrivate via mail.