Alla fine anche il governo è al centro del ciclone per il caso AstraZeneca. Il motivo? Il silenzio assordante su una vicenda che, per come si sta sviluppando, rischia di compromettere il piano vaccinale. Non a caso già la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, si era chiesta su Facebook: «Possibile che, invece di fare chiarezza, si continui a lasciare gli italiani nell’incertezza? Ne va della riuscita della campagna vaccinale e della ripartenza della Nazione: i cittadini chiedono trasparenza». Ma la linea del governo è stata, fin qui, quella di non lasciarsi andare a dichiarazioni che non siano sostenute anche dai fatti. E per quanto il ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenuto durante l’Online Talk Sanità organizzato dal Corriere della Sera, abbia provato a tranquillizzare la popolazione (chi ha già fatto il vaccino AstraZeneca «non ha ragione di essere preoccupato, questa è una pausa solo precauzionale. I vaccini sono e restano l’arma fondamentale con cui uscire da questi mesi difficili. Quando emergono fatti nuovi come ieri è giusto fermarsi per fare una verifica, questo deve aumentare la fiducia dei cittadini»), la questione resta ora sul tavolo. «La cosa che non torna è che l’Ema si riunisca giovedì – è invece il ragionamento di Matteo Salvini, leader della Lega, durante un intervento a Radio Crc –: troppo lenta. Dire che in Europa qualcosa non funziona non è “sovranismo” ma realismo: ci sono tempi che non corrispondono alla situazione di emergenza. Non è possibile che nessuno paghi le conseguenze di questi errori che riguardano la salute delle persone. Io mi fido dei medici, ovviamente. Anche sui vaccini e sui farmaci bisogna fidarsi della comunità scientifica. I massimi vertici mi hanno detto che è una sospensione precauzionale, molto probabilmente si continuerà con la somministrazione». Secondo Salvini, poi, «per i vaccini non ci devono essere pregiudiziali geopolitiche, più armi abbiamo, prima torniamo alla normalità: lo Sputnik, che viene usato anche a San Marino, è affidabile? Le autorità Ue si esprimano velocemente. Con il ministero dello Sviluppo economico, guidato dalla Lega – ha quindi annunciato –, prosegue il progetto della produzione italiana coinvolgendo le migliori energie dell’industria farmaceutica nazionale, cosa che si sarebbe dovuta fare molto tempo fa. È questa l’unica strada per non dover più dipendere da nessuno nel prossimo futuro».
Presentata l’autobiografia di Alain de Benoist, pubblicata da Bietti, libro del filosofo francese capo scuola della Noivelle Droite che una grande influenza ebbe anche in Italia a partire dagli anni ‘80 in quel movimento che alle nostre latitudini venne definito Nuova Destra
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