Il Covid-19 ha inciso sulla nostra economia in maniera diversa nel corso dell’anno

Da qualche anno, il rapporto sul mercato del lavoro scritto a più mani da Ministero del lavoro, Istat, Inps, Inail e Anpal ci restituisce una fotografia più compiuta di quelli che sono i reali andamenti occupazionali nel nostro Paese, superando i limiti delle letture parziali che arrivano dalle singole istituzioni prese da sole. Ciò, se è utile in assoluto, lo è, a maggior ragione, in una stagione, come quella attuale, di drammatica incertezza e, soprattutto, di forte e diffusa crisi, con un crollo del prodotto interno lordo in larga parte delle economie mondiali, non della Cina, però. Nel rapporto, si stima una riduzione del prodotto interno lordo in Italia dell’8,9% su base annua a causa di tre contrazioni (-5,5%, -13% e -2% rispettivamente nel primo, secondo e quarto trimestre) e di un rimbalzo positivo (15,9% nel terzo trimestre). L’aspetto sicuramente interessante è quello della maggiore contrazione nel primo trimestre rispetto al quarto trimestre: a fronte di un numero di giornate di chiusura totale molto simile, nel secondo caso l’impatto è stato minore, probabilmente anche per effetto dei maggiori consumi coincidenti con le festività natalizie. Verosimilmente, però, è anche da considerare un altro fatto: l’emergenza Covid-19 si è abbattuta su una economia, la nostra, che già mostrava segni di deterioramento importanti. Non è quindi un caso che l’impatto su base annua sia stato maggiore per noi piuttosto che per larga parte delle altre principali economie mondiali ed europee.