Il garante della privacy contesta all’Istituto la gestione del bonus di 600 euro

La fine che non ti aspetti, anche se, oggettivamente, l’intervento del garante della privacy sorprende fino ad un certo punto. La vicenda, come si ricorderà, aveva scosso il Paese alle prese con il primo lockdown: alcuni parlamentari e qualche centinaio di amministratori di enti locali e regioni, approfittando delle maglie larghe della legge, avevano fatto richiesta di accesso al bonus di 600 euro a sostegno delle partite Iva e i lavoratori autonomi. Tutto legittimo, almeno sotto il profilo di legge, ma, soprattutto nei casi dei parlamentari e dei consiglieri regionali, probabilmente poco opportuno. A distanza di quasi un anno, il garante per la tutela dei dati personali ha comminato una sanzione di 300mila euro all’Inps per la fuga di notizie, anche in questo caso una decisione ineccepibile sotto il profilo strettamente formale. L’Inps ha provato a richiamare un parere del ministero del lavoro, arrivato però soltanto nel dicembre dello scorso anno.