Azienda in difficoltà nel reperire i componenti del vaccino
Un’ulteriore complicazione: Johnson&Johnson non garantirebbe all’Unione europea la fornitura di 55 milioni di dosi di vaccino, prevista per il secondo trimestre, secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa Reuters, citando fonti Ue. Se confermata, la notizia rischia di complicare i piani vaccinali degli Stati membri dell’Unione europea. Ricordiamo che, pur non avendo ancora ricevuto l’autorizzazione dall’Agenzia del farmaco europea – il via libera, comunque, dovrebbe arrivare l’11 marzo –, Johnson&Johnson ha promesso 200 milioni di dosi per il 2021. Al momento, però, l’azienda avrebbe difficoltà nel reperire i componenti del vaccino, strumento fondamentale per contenere la diffusione del virus, ancora in corso. Secondo la Johns Hopkins University, che monitora l’andamento globale della pandemia, i contagi hanno raggiunto i 117.250.914 mentre i decessi sono stati 2.604.123 dall’inizio dell’emergenza sanitaria. Il bilancio è aggiornato alle 14:26. Intanto la Cina è il primo Paese ad introdurre il “passaporto vaccinale”. Consiste in un certificato digitale che riporta lo status vaccinale del soggetto e vi si può accedere tramite la piattaforma social WeChat. Il “passaporto vaccinale” mira «promuovere la ripresa economica mondiale e facilitare i viaggi oltre frontiera», ha riferito un portavoce del ministero degli Esteri cinese. Al momento, il “passaporto vaccinale” non è obbligatorio ed è disponibile solo per i cittadini cinesi.