Il presidente del Consiglio ha invitato l’esecutivo a «compiere scelte meditate, ma rapide»

«Ognuno deve fare la propria parte nel contenere la diffusione del virus. Ma soprattutto il governo deve fare la sua». Così il presidente del Consiglio, Mario Draghi, sottolineando, in un videomessaggio alla conferenza “Verso una Strategia Nazionale sulla parità di genere”, che in questi giorni stiamo assistendo «a un nuovo peggioramento dell’emergenza sanitaria». La situazione epidemiologica nel Paese sta peggiorando. Lo sostengono sia le rilevazioni ufficiali – i contagi non rallentano, mettendo sotto pressione la tenuta del sistema sanitario nazionale – che i monitoraggi indipendenti: secondo la Fondazione Gimbe, che segue l’andamento della pandemia in Italia, «è iniziata la terza ondata». Il premier ha invitato il governo a «non perdere un attimo, non lasciare nulla di intentato» e a «compiere scelte meditate, ma rapide». Con l’aggravarsi della pandemia, l’esecutivo sta valutando nuove misure restrittive. Alcune delle quali molto dure. Come un lockdown nazionale con una durata limitata – tre settimane, probabilmente – per bloccare la crescita della curva epidemica e vaccinare contemporaneamente il maggior numero possibile di persone. Un’altra opzione prevede il lockdown soltanto durante i weekend. Indipendentemente dalle decisioni del governo, comunque rimane un nodo da sciogliere: i vaccini. «Se facciamo un lockdown per vaccinare senza avere i vaccini non andiamo da nessuna parte», ha osservato il leader della Lega Matteo Salvini, al suo arrivo all’ospedale Niguarda di Milano, dove ha visitato la sede di Telefono Donna. Al momento, infatti, l’Italia non ha abbastanza dosi per imprimere un’accelerazione significativa alla campagna vaccinale, auspicata anche da Draghi: «La pandemia non è ancora sconfitta, ma si intravede, con l’accelerazione del piano dei vaccini, una via d’uscita non lontana». La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha assicurato oggi che «da aprile l’Unione europea riceverà 100 milioni di dosi di vaccini al mese» che verranno poi distribuite ai Paesi membri. Inclusa l’Italia. Per migliorare l’approvvigionamento, nel frattempo, il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, ha firmato oggi un decreto ministeriale «per liberare immediatamente 200 milioni» per interventi di ricerca e riconversione industriale per la produzione degli vaccini.