A renderlo noto sono l’Istat e l’Iss, sottolineando che l’aumento registrato è sulla media del periodo 2015-2019

Tra marzo e dicembre 2020, ci sono stati 108.178 decessi in più rispetto alla media dello stesso periodo degli anni 2015-2019, pari al 21% di eccesso. A riferirlo sono l’ISTAT e l’Istituto di Superiore di Sanità, che hanno provato a quantificare l’impatto della pandemia sulla mortalità complessiva in Italia. Cosa altro emerge dal rapporto? Che in Italia non si erano mai verificate così tante morti dal secondo dopoguerra: tra gennaio e dicembre 2020 sono decedute complessivamente 746.146 persone, 100.526 in più rispetto alla media 2015-2019 (15,6% di eccesso). Dallo scoppio della pandemia e fino al 31 dicembre, i decessi con Covid-19 hanno avuto un’incidenza sulla mortalità. Quest’ultima, però, varia da un’area geografica all’altra: più forte al Nord – nelle regioni settentrionali, l’incidenza sulla mortalità è stata del 14,5% –, meno evidente al Centro (6,8%) e nel Mezzogiorno (5,2%). Discorso analogo per le fasce d’età: 4,6% del totale nella classe 0-49 anni, 9,2% in quella 50-64 anni, 12,4% in quella 65-79 anni e 9,6% in quella di ottanta anni o più. ISTAT e ISS osservano che il contributo maggiore all’eccesso dei decessi 2020, rispetto alla media degli anni 2015-2019, arriva dall’aumento delle morti tra la popolazione con oltre 80 anni, che spiega il 76,3% dell’eccesso di mortalità complessivo (complessivamente sono morti 486.255 over 80, pari al 76.708 in più rispetto al quinquennio precedente). Consistente anche l’incremento in termini assoluti rispetto al dato medio 2015-2019 della mortalità registrato nella classe di età 65-79 anni: oltre 20 mila decessi in più, per un totale complessivo di 184.708 morti nel 2020. Il rapporto traccia poi un bilancio della prima fase della pandemia (marzo-maggio 2020), sottolineando che è stato particolarmente pesante in la Lombardia (+111,8%), anche se a pagare un prezzo molto alto sono tutte le regioni del Nord, dove l’aumento delle morti è compreso tra il 42% e il 47%. Soltanto in Veneto e in Friuli Venezia Giulia si registra un eccesso di decessi più contenuto (+19,4% e +9,0%). Al Centro emerge il caso Marche (+27,7%), regione che si distingue rispetto all’incremento medio (+8,1%).