Il ministro Orlando convoca in videoconferenza le parti sociali per domani mattina

Nella convocazione, il ministro del lavoro e delle politiche sociali, Andrea Orlando, parla di «documento aperto», ma è indubbio che l’obiettivo finale è quello di arrivare ad una condivisione di massima per cercare di accelerare. Quella di domani si presenta, quindi, come una giornata, se non decisiva, comunque molto importante. Dalle 10 di mattina, infatti, il ministro e il suo staff saranno in videoconferenza con le parti sociali per definire le possibili linee di intervento in materia di ammortizzatori sociali. Sebbene si tratti di un tavolo tecnico, la contemporanea presenza dei sindacati confederali Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Cisal, Confsal e Usb e delle associazioni datoriali dà all’evento particolare rilievo, anche al netto della gestione della attuale emergenza Covid-19. L’ultima riforma strutturale degli ammortizzatori sociali è arrivata con il Jobs act. La norma voluta dall’allora premier Matteo Renzi, peraltro nel solco della precedente riforma del 2012 targata Elsa Fornero, ha prodotto un allargamento della base, in maniera diretta o indirettamente, attraverso il rafforzamento dei fondi bilaterali di solidarietà, ma anche una riduzione della durata degli ammortizzatori sociali. Sempre nella riforma Renzi, si è dato un maggiore peso ai contratti di solidarietà, mentre è rimasta largamente sulla carta tutta la parte relativa alla riqualificazione professionale, nonostante alcuni obblighi di legge.