I dati Istat: per le imprese l’indice è tornato ai livelli pre pandemia

Difficile non vedere un’apertura di credito di consumatori e imprenditori nei confronti del nuovo governo, guidato dal presidente Mario Draghi. Lo scrive la Confcommercio nella nota di commento ai nuovi dati Istat sul clima di fiducia di consumatori e imprese, in risalita rispetto al mese precedente. Le rilevazioni mostrano infatti un aumento da 100,7 punti a 101,4 per l’indice relativo alla fiducia dei consumatori e da 88,3 a 93,2 punti per quello delle imprese. Nel dettaglio risultano in crescita il clima economico (da 83,4 a 91,5 punti) e quello futuro (103,2 a 107,5), mentre sono in calo quello personale (da 106,5 a 104,7) e quello corrente (da 99 a 97,3). A migliorare sono i giudizi che le attese sulla situazione economica del Paese sia , le attese sulla disoccupazione, mentre peggiorano – chi più chi meno – tutte le altre componenti. Per quanto riguarda invece le imprese, nel settore manifatturiero l’indice di fiducia è salito da 95,6 a 99,0 (al di sopra dei livelli pre pandemia), nelle costruzioni da 138,0 a 141,9 punti, nei servizi di mercato da 82,2 a 85,7 e nel commercio al dettaglio da 88,3 a 93,8.  Per ciò che concerne le imprese – spiega la Confcommercio, «va sottolineato ancora una volta il procedere a due velocità della fase di recupero. Se tra gli operatori del manifatturiero e delle costruzioni il sentiment e tornato sui livelli di febbraio 2020, tra gli imprenditori del terziario di mercato e del commercio la fiducia si colloca ancora su valori particolarmente bassi, segnale di una ripartenza che appartiene ancora alla speranza piuttosto che alla realtà».