Altri sei senatori, assenti durante il voto, rischiano l’espulsione

Il Movimento 5 stelle perde i pezzi: quindici senatori sono stati espulsi per aver votato contro la fiducia al governo Draghi. Una scelta legittima, ma contraria alle indicazioni date ai parlamentari pentastellati. Alcuni dei quali – sei, in tutto – non hanno preso parte al voto, pur non essendo né in congedo né in missione. Loro, però, non sono stati allontanati dal movimento, anche se il capogruppo del M5s a Palazzo Madama verificherà le ragioni dell’assenza. Se sarà ritenuta ingiustificata, anche loro saranno espulsi. Con un post su Facebook, il capo politico del M5s, Vito Crimi, ha spiegato che «i 15 senatori che hanno votato no sono venuti meno all’impegno del portavoce del MoVimento che deve rispettare le indicazioni di voto provenienti dagli iscritti. Tra l’altro, il voto sul nascente Governo non è un voto come un altro. È il voto dal quale prendono forma la maggioranza che sostiene l’esecutivo e l’opposizione. Ed ora i 15 senatori che hanno votato no si collocano, nei fatti, all’opposizione». Tra gli espulsi, c’è anche Barbara Lezzi, che non intende lasciare il movimento: «Mi candido a far parte del comitato direttivo del M5S (da cui non sono espulsa). Credo che il 41% degli iscritti contrari ad allearsi con tutti, compresi Berlusconi, Salvini e Renzi, debbano essere rappresentati», ha annunciato. Mentre, ai microfoni di Un Giorno da Pecora, in onda su Rai Radio1, il senatore Mattia Crucioli (ormai ex 5 Stelle) ha spiegato che sta già lavorando ad un nuovo gruppo parlamentare.