Draghi illustra il suo programma al Senato: «È il Governo del Paese». L’insegnamento di Cavour, «le riforme compiute a tempo, invece di indebolire l’autorità, la rafforzano». Nel frattempo «dobbiamo occuparci di chi soffre»

Al termine delle comunicazioni del presidente del Consiglio, Mario Draghi, nell’Aula del Senato, i senatori iscritti a parlare alla discussione generale – che si concluderà alle 19.55 – erano 68. Ma intanto il discorso programmatico di Draghi, dove ha esortato le parti «ad avviare una nuova ricostruzione» del paese messo a dura prova dalla pandemia, ha potuto confermare la linea già indicata dalla sua portavoce, Paola Ansuini: parlare con i fatti, non con i retroscena. «Il primo pensiero che vorrei condividere – ha affermato il presidente del Consiglio durante il suo intervento -, nel chiedere la vostra fiducia, riguarda la nostra responsabilità nazionale. Il principale dovere cui siamo chiamati, tutti, io per primo come presidente del Consiglio, è di combattere con ogni mezzo la pandemia e di salvaguardare le vite dei nostri concittadini. Una trincea dove combattiamo tutti insieme. Il virus è nemico di tutti. Ed è nel commosso ricordo di chi non c’è più che cresce il nostro impegno. Prima di illustrarvi il mio programma, vorrei rivolgere un altro pensiero, partecipato e solidale, a tutti coloro che soffrono per la crisi economica che la pandemia ha scatenato, a coloro che lavorano nelle attività più colpite o fermate per motivi sanitari», questa la premessa del suo discorso durato 53 minuti. I punti salienti toccati nel suo discorso sono stati «combattere con ogni mezzo la pandemia» e quindi anche disoccupazione e povertà, di pari passo «riforme» e «affrontare l’emergenza», «avviare una nuova ricostruzione» come nel Dopoguerra. Non è mancato un ringraziamento al suo predecessore Giuseppe Conte. Le priorità per ripartire sono il piano di vaccinazione, la scuola, l’ambiente, la protezione di tutti i lavoratori «ma sarebbe un errore proteggere indifferentemente tutte le attività economiche», la parità di genere, il Mezzogiorno, gli investimenti pubblici, Next Generation Ue – la cui task force sarà al ministero dell’Economia, senza le costruzioni piramidali immaginate dal Conte bis -, le riforme e tra queste quella del fisco e della pubblica amministrazione. Il dibattito è iniziato in Senato alle 12,30 e terminerà alle 19,55 quando la seduta sarà nuovamente sospesa per una seconda sanificazione prima della replica del premier e delle dichiarazioni di voto, il tutto si dovrebbe concludere intorno alle 22.00.