Al via i lavori della commissione ministeriale sul trasporto pubblico locale

La pandemia da Covid-19 non ha fatto altro che scoperchiare e rendere ancora più evidenti le criticità che investono il trasporto pubblico locale, a causa dei mancati investimenti degli anni passati, che, indirettamente, hanno portato altre due conseguenze, l’aumento dell’inquinamento nelle nostre città e il sostanziale fallimento dell’industria nazionale della mobilità collettiva, prima all’avanguardia e che oggi prova a risorgere, pur fra mille difficoltà. La ripresa delle lezioni in presenza sta mettendo a dura prova tutto il sistema che ancora regge soltanto perché larga parte del lavoro pubblico è ancora in smart working. Di questi temi si sta parlando in queste settimane all’interno dei lavori della commissione per il trasporto pubblico locale istituita ad inizio anno presso il ministero delle infrastrutture e dei trasporti dalla allora ministra Paola De Micheli. Fra le posizioni raccolte, oltre a quelle delle associazioni di categoria che lamentano enormi perdite di fatturato, anche quelle dei sindacati di categoria che, come si ricorderà, hanno scioperato la settimana scorsa. Per la federazione di categoria della Ugl, «è necessario ripensare l’intero perimetro del concetto di trasporto pubblico locale e soprattutto una nuova stagione di riconoscimento dei diritti dei lavoratori». In un’ottica di transizione ambientale, il settore del trasporto pubblico è centrale.