I dati Istat, la diminuzione più marcata dal 2009

Nonostante nel quarto trimestre del 2020 le esportazioni italiane abbiano registrato un accelerazione rispetto ai mesi precedenti, alla fine del 2020 le vendite di prodotti italiani verso l’estero sono diminuite drasticamente, registrando un calo del 9,7%: il peggiore risultato dalla caduta rilevata nel 2009. La contrazione, spiega l’istituto nazionale di statistica è legata per un terzo al calo delle vendite di beni strumentali ed è estesa a tutti i principali mercati di sbocco, con aree Opec, Asean, Francia e Regno Unito a riportare le flessioni più marcate. Osservando nel dettaglio le tabelle dell’Istat si può infatti notare come per i beni strumentali il calo sia stato del 11,6%, mentre per i beni di consumo si è registrato un -7,5% (-12% per i beni di consumo durevoli e -6,5% per quelli non durevoli), per gli intermedi un -7,5% e un -39,7% per l’energia (al netto della quale la contrazione delle esportazioni risulta essere di 8,9 punti percentuali). Nel solo mese di dicembre l’indicatore è invece sceso del 3,8%, riflettendo il -3,8% dei beni di consumo (-2,9% per i durevoli e -4% per i non durevoli), il -2,6% dei beni strumentali e il -6,1% dei beni intermedi, bilanciati solo in parte dall’aumento dell’export di energia, con un +18,6%. Il confronto del quarto trimestre sul precedente mostra invece un aumento delle esportazioni del 3,3%, legato principalmente ai segni “più” di beni strumentali e beni intermedi, cresciuti rispettivamente del 3,9% e del 5%.