Il Tar di Lecce ordina lo stop della parte a caldo entra sessanta giorni

Da una parte la salute, dall’altra il lavoro con un impatto quantificabile in 20mila posti di lavoro fra diretti e indiretti, in mezzo la necessità espressa dai sindacati di categoria di Cgil, Cisl, Uil e Ugl di riqualificare il sito produttivo, assicurando e sostenendo la riqualificazione ambientale dello stabilimento. Non passa giorno nel quale la ex Ilva di Taranto non faccia parlare di sé. L’ultima notizia arriva dal Tar di Lecce che ha disposto lo spegnimento dell’area a caldo entro 60 giorni e ciò per la presenza di un tasso di tumori più alto rispetto alla media, in particolare fra i giovani. La decisione del Tar, per molti versi, non arriva inattesa, in quanto finisce per certificare i ritardi accumulati in questi mesi nelle stanze del ministero dello sviluppo economico. Le promesse del duo Conte-Patuanelli sono rimaste per lo più inevase ed ora toccherà ai nuovi ministri Giorgetti e Orlando provare, ognuno per le sue competenze, a trovare una soluzione.