Dopo i sindacati, anche il commissario Giuseppe Leogrande lancia l’allarme

Se appena qualche giorno fa erano stati i sindacati a lanciare l’allarme, questa volta lo stesso è arrivato direttamente dal commissario Giuseppe Leogrande: senza una iniezione di liquidità, Alitalia non potrà pagare gli stipendi di febbraio regolarmente. Una doccia gelata, anche se non a sorpresa per quanto successo nelle scorse settimane, che è arrivata nel corso di un incontro che il commissario ha avuto i rappresentanti sindacali delle federazioni di categoria di Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Servirebbero circa 20 milioni di euro per le retribuzioni di febbraio, una parte peraltro per molti versi esigua, se paragonata all’intero pacchetto di cui si è parlato per assicurare il rilancio del trasporto aereo nel nostro Paese. In attesa che la Commissione europea termini la valutazione sui due prestiti ponte, rispettivamente di 900 e 400 milioni di euro, resta il fatto che non sono ancora arrivati o sono arrivati soltanto in parte i ristori promessi dal governo uscente per fronteggiare il crollo del trasporto aereo a causa della pandemia da Covid-19. Uno scenario sempre più critico, quindi, che è sfuggito anche a chi sta predisponendo la campagna vaccinale. I lavoratori del settore, infatti, nonostante le oggettive condizioni di lavoro, non sono mai stati citati esplicitamente fra le prime categorie che riceveranno il vaccino, una mancanza evidente che si giustifica soltanto in parte.