M5s nel caos, tra voto sulla piattaforma Rousseau e sostegno a Mario Draghi

Mentre prosegue la seconda giornata di consultazioni, il M5s rischia di deflagrare o di finire in un buco nero. Alcuni quotidiani continuano a descriverlo molto più compatto di quanto in realtà non sia, basti pensare che, mentre il presidente del Consiglio incaricato, Mario Draghi, era in audizione con Fratelli d’Italia, la senatrice pentastellata Barbara Lezzi, attraverso l’agenzia di stampa Adnkronos, ha chiesto «formalmente al capo politico che tra i quesiti previsti per domani e giovedì (nella piattaforma Rousseau, ndr) sul governo Draghi, sia compresa anche l’opzione dell’astensione». Opzione che «ci consentirebbe piena libertà di valutare ogni provvedimento presentato in Parlamento e saremmo più forti di incidere sulle scelte del governo che dovrebbe, comunque, considerare che 1/3 dei parlamentari voterebbe solo leggi utili ai cittadini e respingerebbe le incursioni di Berlusconi, Renzi e Salvini». Altro che Movimento disposto a lasciarsi guidare dall’ormai ex ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, e già rassegnato a spaccarsi in due. Altro che alacre tentativo dello stesso Di Maio di ricucire lo strappo con l’outsider, ed il suo seguito, Alessandro Di Battista. Ci vuole molto di più. Essere responsabili, essere centrali nella nuova compagine di Governo: più che solide realtà sono ormai degli obiettivi quasi irraggiungibili. Non il destino dell’Italia il loro primo pensiero, ma il loro stesso destino. Conquistati ormai da qualche anno da Ursula von der Leyen non riescono, dopo la seconda esperienza di Governo, a sostenere oggi uno dei più fulgidi e generosi esempi di europeismo, Mario Draghi, ex Governatore della Bce. Ma soprattutto non riesce a tenersi insieme. Una situazione talmente in bilico che è stato necessario smentire, da parte dell’associazione Rousseau, prima che la delegazione M5s incontrasse Draghi, «l’ennesima fake news che alcune testate giornalistiche stanno portando avanti, insinuando attriti o tensioni tra il Presidente dell’Associazione Rousseau, il Capo Politico del M5s e il suo Garante in vista della votazione molto importante prevista nelle prossime ore su un eventuale supporto a un Governo presieduto da Mario Draghi». «Da Statuto del M5s, le votazioni e la formulazione dei quesiti sono prerogativa del Capo politico (o in sua assenza dal Garante) e l’Associazione Rousseau in sinergia con tali organi provvede a organizzare le consultazioni». Proprio per il tentativo di tenerla insieme, la galassia pentastellata appare sempre di più in pericolo.