Nessuna sorpresa da FdI: «Non voteremo la fiducia». Da Pd e Italia viva totale sostegno al presidente del Consiglio incaricato

Il presidente del Consiglio incaricato, Mario Draghi, ha ricevuto oggi le delegazioni dei principali partiti italiani: Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia – presente Silvio Berlusconi, che non era riuscito a partecipare al primo incontro, a causa di qualche piccolo problema di salute: «Con Draghi, senza calcoli politici», ha anticipato in un’intervista a Repubblica –, Partito democratico, Italia viva e il Movimento 5 stelle, impegnato anche a scongiurare la deflagrazione, come ampiamente riferito nel Primo piano. Nessuna sorpresa da Fratelli d’Italia: dopo aver incontrato il premier incaricato, la leader Giorgia Meloni ha confermato che FdI non voterà la fiducia, pur garantendo «un’opposizione responsabile e patriottica». Che, tradotto, significa: essere disposti ad appoggiare quei provvedimenti ritenuti «utili» per aiutare gli italiani. Italia Viva, invece, ha ribadito «totale sostegno all’impianto di programma e alle scelte che Draghi porterà avanti». Oltre ai voti di Iv – l’altro partito che componeva la vecchia maggioranza, LeU, non ha ancora preso una decisione in merito, pur confermando la piena disponibilità a Draghi: «Non c’è ancora un governo, non ci sono ministri né un programma, al momento sarebbe una decisione un po’ esoterica», ha detto Nicola Fratoianni a un Giorno da Pecora su RaiRadio 1 –, il premier incaricato può contare anche su quelli del Partito democratico: «Siamo veramente molto soddisfatti per le linee guida e abbiamo apprezzato l’approccio culturale, strategico del professore», ha detto il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, al termine dell’incontro con Draghi, con il quale, ha aggiunto, uno dei nodi principali – la composizione della prossima squadra di governo – non è stato affrontato: «Ci rimettiamo alle valutazioni di Draghi», ha aggiunto. Di cosa hanno parlato, dunque? Durante i colloqui con le delegazioni ricevute oggi, il premier incaricato si è soffermato molto sulla riforma fiscale che dovrebbe prevedere un sistema progressivo con una rimodulazione delle aliquote e l’esclusione di nuove imposte. «Ha escluso la flat tax», ha aggiunto Meloni.