In forte aumento i supplenti e non solo a causa dell’emergenza Covid-19

Quando ancora mancano quattro mesi alla chiusura dell’anno scolastico, esclusa naturalmente la fase degli esami, è già tempo di immaginare cosa potrà succedere a settembre, con la ripartenza delle lezioni. Sindacati di categoria, dalla Cgil alla Ugl, e dirigenti scolastici hanno provato in queste settimane a farsi sentire dal governo, cosa che, pur con oggettive difficoltà, hanno provato a fare anche le famiglie degli studenti. Lo scenario appare già ora molto complesso. Pure ammettendo la possibilità che dal vaccino possa arrivare un mezzo miracolo, è di tutta evidenza che una serie di carenze strutturali finiranno comunque per pesare. Lasciando per il momento da parte tutta la questione trasporti, che rappresenta un’altra partita, resta tutta da definire la questione supplenti. Come noto, alla vigilia degli ultimi Dpcm, è partito il concorso per la stabilizzazione dei primi 32mila precari storici; il concorso ha conosciuto un rallentamento proprio per effetto delle misure di contenimento. Le nuove regole che si applicano a partire dal 15 febbraio, in questo senso, neanche aiutano. Se non cambia qualcosa, secondo alcune stime prodotte dal sindacato, nel prossimo anno scolastico potrebbero essere 220-230mila i supplenti in cattedra, un numero mai visto prima e soltanto in parte imputabile all’emergenza Covid-19. Il tutto in attesa delle indicazioni del ministero sul rapporto studenti per docente.