Migliaia di lavoratori e lavoratrici sono allo stremo, senza prospettive future

Soltanto a Roma sono circa 4mila, una parte importante delle migliaia di guide turistiche certificate attive in Italia, in particolare nelle città d’arte, da Firenze a Venezia, passando per Napoli, Palermo e tutte le altre. Le guide turistiche, causa Covid-19, stanno vivendo una lunga e devastante crisi, senza peraltro aver avuto una copertura stabile in termini di ammortizzatori sociali. Infatti, finora, hanno potuto godere soltanto di indennità spot e non in tutti i casi, ma soltanto in presenza dei requisiti di legge richiesti. Non si può dimenticare, infatti, che la maggioranza delle guide turistiche opera con partita Iva o con contratti di collaborazione e solo raramente con contratti di lavoro subordinato. Nella migliore delle ipotesi, si tratta peraltro di contratti stagionali o a tempo determinato che non sono stati rinnovati. Il crollo del turismo internazionale e lo stop alle gite turistiche hanno inciso in maniera fortemente negativo e neanche la ripresa delle crociere ha aiutato a rilanciare il settore. La riapertura dei musei nella zone gialle aiuta solo in parte. Intanto, molte guide turistiche, laddove possibile, hanno cercato di mettersi al servizio degli altri, andando a coprire i posti vacanti nelle scuole, altro aspetto che sta incidendo in maniera forte a tutti i livelli, fra didattica in presenza e a distanza.