Emendamento al testo per unificare al 31 marzo la presentazione della domanda

In attesa di capire cosa succederà con la crisi di governo e se e quando arriverà il quinto decreto Ristori che dovrebbe estendere gli ammortizzatori sociali con causale Covid-19 a tutto il 2021, dal Parlamento arriva la notizia della presentazione di un emendamento al decreto Milleproroghe che, per una volta, incontra il favore di tutti i partiti e che risponde anche alle sollecitazioni di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, sentite in audizione la scorsa settimana, e dei consulenti del lavoro. L’emendamento serve soprattutto a fare chiarezza in un contesto nel quale i provvedimenti si sono accavallati uno dopo l’altro, dal primo decreto di marzo per le zone rosse di Lombardia e Veneto fino ad arrivare alla legge di bilancio. Per effetto di questa modifica, viene unificato il termine per la presentazione della richiesta di cassa integrazione al 31 marzo prossimo; una soluzione semplice che, stando alle stime prodotte dai consulenti del lavoro, dovrebbe sbloccare la cassa integrazione per un bacino di circa 200mila dipendenti, oggi rimasti impigliati, loro malgrado, nelle maglie della burocrazia e in meri errori materiali. Una questione che, verosimilmente, riguarda soprattutto le piccole imprese, decisamente poco avvezze ad avere a che fare con la complessa gestione degli ammortizzatori sociali. Per il via libera, sarà comunque necessario attendere la conversione in legge del Milleproroghe.