La missione Salute poggia su due componenti, l’Assistenza di prossimità (7,5 miliardi di euro) e l’innovazione, la ricerca e la digitalizzazione dell’assistenza sanitaria (10,51 miliardi di euro). Relativa alla prima componente, il primo progetto da realizzare viene qualificato con il nome di Casa della Comunità, intendendo con esso un luogo di prossimità e di accoglienza e orientamento ai servizi di assistenza primaria sanitaria, socio-sanitaria e sociale per i cittadini con interventi interdisciplinari. Al secondo punto, il potenziamento della assistenza domiciliare integrata con specifico riferimento alle persone con almeno 65 anni di età. Al terzo punto, troviamo la realizzazione di Ospedali di comunità, per potenziare le cure intermedie con degenza breve. Una seconda linea progettuale prevede un rafforzamento del Sistema nazionale per la protezione ambientale. L’ammodernamento tecnologico e digitale, oggetto della seconda componente, dovrebbe riguardare più aspetti. Si parla infatti di digitalizzazione degli ospedali, con fra l’altro l’acquisto e il collaudo di 2.648 grandi apparecchiature sanitarie e la digitalizzazione di 184 strutture sanitarie sede DEA (dipartimento di emergenza urgenza e accettazione). Sempre sul versante degli ospedali, si prospetta anche la messa in sicurezza antisismica delle strutture, mentre un progetto è volto a rafforzare l’operatività del fascicolo sanitario elettronico e la relativa raccolta, elaborazione e analisi dei dati a livello centrale. Gli ultimi tre progetti riguardano la valorizzazione e il potenziamento della ricerca biomedica, lo sviluppo di un ecosistema innovativo della salute e lo sviluppo di competenze tecnico-professionali, digitali e manageriali di tutto il personale ospedaliero, con formazione specifica per le figure apicali. A differenza di altri punti del Piano di ripresa e resilienza, in questo caso sono indicati gli obiettivi in maniera puntuale, anche resta da valutarne la congruità.