«Altri litigano per le poltrone e per tirare a campare, noi ci occupiamo della vita vera e degli Italiani». Così il leader della Lega, Matteo Salvini, su Twitter mentre Giuseppe Conte rassegnava al capo dello Stato, Sergio Mattarella, le dimissioni da presidente del Consiglio, aggiungendo l’ultimo capitolo alla crisi di governo innescata da Italia viva: domani pomeriggio, inizieranno le consultazioni per la formazione del nuovo governo, ha annunciato il segretario generale del Quirinale, Ugo Zampetti. Solo il tempo saprà dire quali saranno gli sviluppi futuri, di certo c’è il «chiaro NO a perdite di tempo e a governi pasticciati figli di parlamentari in vendita», ribadito da Salvini, che in mattinata ha incontrato la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, che ha chiesto di chiudere «questa pantomima indegna di un Paese civile», e il vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani, che, pur ribadendo che FI non intende abbandonare la coalizione – «Non c’è nessuna possibilità che Forza Italia esca dal centrodestra» –, ha aperto ad un governo di unità nazionale «stabile e serio», «altrimenti per assicurare un governo serio lo strumento è il voto». Che poco piace al Partito democratico (e al Movimento 5 stelle). «È il momento della verità, in queste ore capiremo chi difende e ama la Nazione e chi invece pensa solo al proprio tornaconto», ha commentato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, intervenendo pochi istanti dopo le dimissioni di Conte, al quale M5s e Pd hanno ribadito comunque il loro sostegno, rassegnate «per via di una crisi di governo senza alcun senso». «Incomprensibile», l’ha invece definita la vicepresidente del Pd, Deborah Serracchiani, allo speciale TG1, aggiungendo che «il punto imprescindibile è Conte e bisogna allargare e rilanciare l’azione di governo». Secondo il capo politico del M5s, Vito Crimi, la «maggioranza deve essere consolidata e rinforzata». In che modo? Riaprendo la porta a Italia viva? Vedremo. «Noi non abbiamo mai messo veti o preclusioni su nessuno, ma abbiamo evidenziato l’esigenza di grande chiarezza», ha osservato il coordinatore di Iv, Ettore Rosato, spiegando la posizione del partito di Matteo Renzi.