200mila imprese per almeno 1,2 dipendenti ancora in attesa del pagamento

Nonostante le smentite di rito, da un monitoraggio effettuato dal Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Inps, sarebbero almeno 1,2 milioni i lavoratori dipendenti che non hanno ricevuto ancora l’ammortizzatore sociale. In totale, le domande ferme sarebbero circa 200mila, un terzo delle quali risalente addirittura a marzo, mentre le restanti risalgono a novembre. A queste si aggiungono le 365mila pratiche avviate a dicembre per circa due milioni di addetti. Insomma, numeri impressionanti che chiamano direttamente in causa l’Istituto previdenziale e il suo numero uno, Pasquale Tridico, da qualche settimana più attento alle sue dichiarazioni dopo le tante, troppe promesse inevase di inizio pandemia. Del resto, quando fu sottoscritto l’accordo fra le parti sociali e l’Abi per l’anticipazione della cassa da parte del sistema bancario, era già emersa con chiarezza l’enorme distanza fra la realtà e le speranze. Davanti alla ministra del lavoro, Nunzia Catalfo, e il presidente dell’Inps, Tridico, il segretario generale dell’Ugl, Paolo Capone, per primo, evidenziò il rischio ritardi nel pagamento degli ammortizzatori sociali, cosa che si è poi successivamente verificata. Anche in seguito, con il decreto Rilancio è mancata una vera assunzione di responsabilità da parte del governo e di Tridico, che preferirono scaricare sulle regioni i ritardi, in particolare sulla cassa integrazione in deroga.