Gli accordi collettivi devono essere sottoscritti in sede ministeriale o regionale

In attesa della riforma organica degli ammortizzatori sociali, più volte annunciata dalla ministra del lavoro, Nunzia Catalfo, la legge di bilancio prevede, oltre alla proroga degli strumenti messi in campo per fronteggiare il Covid-19, una serie di interventi correttivi che vanno ad incidere, spesso, proprio sul Jobs act di renziana memoria. In particolare, il provvedimento prevede la proroga della autorizzazione alla concessione della cassa straordinaria nei casi di imprese di rilevanza economica strategica, anche oltre i limiti temporali previsti dalla normativa vigente e purché si siano esauriti tutti gli altri strumenti a disposizione. Lo stanziamento è di 130 milioni per il 2021 e di 100 milioni per il 2022. Se nel primo caso, si parla di accordi sottoscritti a livello ministeriale, una seconda disposizione permette alle regioni e alle province autonome di autorizzare la fruizione di ulteriori di periodi di ammortizzatori sociali in deroga (fino a dodici mesi, anche non continuativi, con politiche attive) nei casi di possibile continuità aziendale. 180 milioni vanno invece al proseguimento dei piani di recupero occupazionale nelle aree di crisi industriale complessa, con le risorse successivamente suddivise fra le regioni con provvedimento del ministro del lavoro. In questo caso, si parla di ricorso alla Cigs o alla mobilità, sempre in deroga. Infine, 10 milioni aggiuntivi sono destinati alla Cigs e alla mobilità in deroga autorizzate nel 2020, ma non finanziate per incapienza del relativo fondo.