Crescono le assunzioni a fronte di maggiori uscite incentivate

Numeri rivisti al rialzo nel comune interesse di tutti. Si potrebbe sintetizzare in questo modo quelli che sono gli effetti del monitoraggio che Intesa Sanpaolo ha fatto sul piano industriale sottoscritto lo scorso 29 settembre con le organizzazioni sindacali di categoria. Il protocollo si era reso necessario alla luce della acquisizione da parte della banca torinese di Ubi Banca, con tutto quello che ne segue in termini di sportelli, personale e, non ultimo, saturazione del mercato. Ebbene, a fronte di una previsione iniziale di 5mila uscite e di 2.500 ingressi, si è arrivati a ben altri numeri. Le adesioni volontarie alle uscite incentivate sono state infatti ben 7.200, un numero decisamente più alto rispetto anche alle più rosee previsioni. Conseguentemente, l’istituto di credito, di comune accordo con le organizzazioni sindacali, ha deciso di accogliere tutte le domande, incrementando, allo stesso tempo, le assunzioni previste, che diventano ben 3.500 entro il primo semestre del 2024. La decisione è stata accolta positivamente dai sindacati di categoria, compatti nel riconoscere l’importanza di favorire il ricambio generazionale in un settore che sta conoscendo una vera e propria rivoluzione organizzativa. Sempre i sindacati hanno anticipato che chiederanno anche agli altri gruppi bancari di attivarsi nel senso seguito da Intesa Sanpaolo con uscite incentivate e nuove assunzioni.